COME ALLENARE LA RESILIENZA PER AFFRONTARE LA FASE 2
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COME ALLENARE LA RESILIENZA PER AFFRONTARE LA FASE 2



Se da quando è iniziata la fase 2 hai emozioni contrastanti, pensieri confusi e una visione del futuro non proprio rosea, ti consiglio di fermarti a leggere questo articolo.

Il tema di oggi, infatti, è la resilienza: vediamo subito di cosa si tratta.

La resilienza è la capacità di affrontare eventi negativi e traumatici, trasformandoli in fonti di apprendimento, così da sviluppare nuove competenze, che consentono di riorganizzare positivamente la propria vita.

Cosa ti viene in mente leggendo questa definizione? Personalmente, l’immagine che associo sempre alla resilienza è quella di Alex Zanardi.

Per chi non lo conosce, Zanardi è un pilota automobilistico che ha perso entrambe le gambe in uno spaventoso incidente durante una gara. Dopo questo trauma, avrebbe potuto ritirarsi e rinunciare ai suoi sogni sportivi, invece no: è riuscito a rialzarsi, diventando addirittura un campione paraolimpico.

A questo punto forse ti starai chiedendo quale sia il legame tra Zanardi e la fase 2…

Ebbene, anche il coronavirus è un evento traumatico davanti al quale tutti noi abbiamo due possibilità: soccombere o rialzarci, proprio come ha fatto il pilota dopo essersi svegliato dal coma senza gli arti inferiori.

Magari stai pensando che Zanardi è un’eccezione, ma non è così: ciò che gli ha permesso di ricostruire la sua vita è una capacità che ognuno di noi ha, ma che, per funzionare, va allenata: sì, proprio lei, la resilienza!

Per questo motivo ho riunito in questo articolo 3 STRATEGIE EFFICACI per allenare la tua resilienza e trasformare così il coronavirus in un’esperienza costruttiva per il tuo futuro.

Prima di vederle in dettaglio, però, ti devo dire qual è il principio alla base della resilienza. Eccolo qui: il nostro modo di reagire agli eventi della vita non dipende dagli eventi stessi, bensì dal modo in cui noi li valutiamo, che a sua volta dipende dalle convinzioni che abbiamo su di noi, sugli altri e sul mondo.

Sei sorpreso/a?

Questo in realtà è un principio fondamentale: significa che tu hai potere su ciò che ti accade! Per comprenderlo meglio, ti invito a tornare solo per un attimo con la memoria a quando ci hanno detto che il virus si propaga attraverso il contatto sociale.

Immagina ora due persone, una sana e una ansiosa: il loro modo di reagire a questo evento è stato sicuramente molto diverso. La prima, dopo un’iniziale paura, avrà fatto ricorso alla fiducia che ripone in se stessa e negli altri e avrà deciso di limitare i suoi spostamenti allo stretto indispensabile, rispettando le misure di sicurezza. La seconda, invece, avrà trasformato la paura in ansia e, non avendo fiducia né nelle sue capacità di tutelarsi, né in quelle degli altri di rispettare le norme, si sarà chiusa in un isolamento totale.

Valutazioni diverse dello stesso evento, basate su convinzioni differenti su sé e sugli altri, hanno portato a reazioni contrapposte.

Da questo principio deriva che, più le tue convinzioni su te stesso/a, sugli altri e sul mondo sono positive, più sei resiliente. In uno dei prossimi articoli ti spiegherò alcune tecniche per cambiare le convinzioni limitanti. Ora, come promesso, ecco le 3 STRATEGIE che hanno l’obiettivo di aiutarti ad allenare 3 caratteristiche fondamentali della resilienza: la capacità di lasciar andare ciò che non puoi controllare, la flessibilità e la gestione delle emozioni. 1) COME ALLENARE LA CAPACITÁ DI LASCIAR ANDARE CIÒ CHE NON PUOI CONTROLLARE

Esercizio: quando ti trovi in una situazione difficile, prendi carta e penna, dividi il foglio in due e da una parte scrivi tutto quello che puoi cambiare di quella situazione, dall’altra ciò che non puoi cambiare; a questo punto concentrati solo sulla prima parte ed inizia a pensare a quali strategie concrete adottare per produrre il cambiamento che desideri, fissando tempi e modi per attuarle.

Ad esempio, se la tua attività è tra quelle che non può ancora riaprire, tra gli aspetti che non sono sotto il tuo controllo puoi scrivere la data della riapertura, tra quelli invece che puoi gestire, potresti annotare nuove modalità, adatte alla situazione attuale, per pubblicizzare i tuoi servizi, dando spazio alla tua creatività, così da farti trovare preparato quando potrai finalmente riaprire.

2) COME ALLENARE LA FLESSIBILITÁ

Esercizio: ogni giorno fai una cosa che non hai mai fatto fino al giorno prima; non occorre che sia qualcosa di straordinario, può essere anche un piccolo gesto, l’importante è che sia nuovo per te. In questo modo ti abituerai a restare aperto/a alle novità, alle scoperte e agli imprevisti della vita.

Ad esempio, se sei sempre stato/a sedentario/a e hai ripreso a lavorare poche ore a settimana, approfitta del tempo ancora libero e della diminuzione delle restrizioni per fare delle camminate ogni giorno più lunghe: con grande probabilità scoprirai un mondo attorno a te che fino a ieri ignoravi. 3) COME ALLENARE LA CAPACITÁ DI GESTIRE LE EMOZIONI

Essere resilienti vuol dire darsi il permesso di riconoscere, sentire ed esprimere tutte le emozioni.

Esercizio: pensa alle emozioni primarie (gioia, rabbia, paura, tristezza, sorpresa e disgusto) e chiediti quali sono quelle che non ti permetti di riconoscere, sentire ed esprimere; poi, ogni volta che ti ritrovi in una situazione in cui non ti permetti una di queste emozioni, scrivila su un foglio e aggiungi la frase: “In questa situazione io posso sentire… (rabbia/paura/tristezza ecc.).” oppure “In questa situazione io sono degna/o d’amore se esprimo…(rabbia/paura/tristezza ecc.).”.

Ad esempio, se hai subìto la perdita di una persona cara a causa del coronavirus, ma non riesci ad esprimere la tristezza, prova a scrivere su un foglio ciò che è successo, dando libero sfogo a tutti i tuoi pensieri e aggiungi, al tuo racconto, la frase “Io posso piangere perché ho perso...”.

Se vuoi approfondire questo argomento relativo alle emozioni, puoi leggere l’articolo

SOSPESI TRA FASE 1 E FASE 2: COME GESTIRE LE EMOZIONI

Voglio lasciarti con una frase di Zanardi che ritengo davvero significativa: “Quando mi sono svegliato senza gambe, ho guardato alla metà che era rimasta, non a quella che è andata persa. Può essere che il coronavirus abbia cambiato in negativo alcuni aspetti della tua vita ed è naturale che tu abbia sofferto per questo. Ora però dipende da te: puoi iniziare una fase nuova, nella quale trasformare questo trauma in un’occasione per ripensare e riprogettare la tua vita.

Buona ripartenza!

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