SOSPESI TRA FASE 1 E FASE 2: COME GESTIRE LE EMOZIONI
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SOSPESI TRA FASE 1 E FASE 2: COME GESTIRE LE EMOZIONI

Aggiornamento: 27 apr 2020


Hai la sensazione che, in quest’ultimo periodo, le emozioni stiano prendendo il sopravvento su di te? Allora ti suggerisco di continuare nella lettura di questo articolo: troverai molte indicazioni utili per riuscire a gestire le tue emozioni in questo delicato momento di passaggio.

Iniziamo questo viaggio scoprendo insieme cosa sono le emozioni: si tratta di risposte agli stimoli dell’ambiente esterno che favoriscono l’adattamento e producono cambiamenti a livello fisico (nel corpo), cognitivo (nei pensieri) e comportamentale (nelle azioni).

Da questa definizione emerge il primo, importante messaggio che voglio trasmetterti: tutte le emozioni, anche quelle che ti sembrano negative - come la paura, la rabbia o la tristezza - possono esserti d’aiuto nell’affrontare questa fase del Coronavirus. Tutto dipende dal modo in cui ti prendi cura di loro!

Fai fatica a crederci? Posso immaginarlo. Proprio per questo ho riunito qui una serie di indicazioni molto importanti che hanno lo scopo di aiutarti a trasformare le tue emozioni da nemiche in alleate.

La prima indicazione riguarda i PERMESSI, cioè un tipo particolare di messaggi che puoi dare a te stesso/a per prenderti cura di te in questo momento e, di conseguenza, delle tue emozioni.

I TRE PERMESSI fondamentali che è necessario tu dia a te stesso/a riguardo le emozioni da coronavirus sono:

1) RICONOSCERLE: per darti questo permesso, puoi dire a te stesso/a parole come “Io posso chiedermi cosa provo.” oppure “Io non sono sbagliato/a se mi chiedo cosa provo.”

2) SENTIRLE: per darti questo permesso, puoi dire a te stesso/a parole come “Io posso sentire…(paura, gioia ecc.).” oppure “Io sono ok se sento le mie emozioni.”

3) ESPRIMERLE: per darti questo permesso, puoi dire a te stesso/a parole come “Io posso esprimere…(tristezza, rabbia ecc.).” oppure “Io sono degno/a d’amore quando esprimo le mie emozioni.”

È molto importante che, quando ti dai questi permessi, usi con te stesso/a un tono amorevole, non svalutante; può essere inoltre utile scriverli, per poi tornare a rileggerli ogni volta che ne senti la necessità.

La capacità di accogliere le emozioni va allenata ogni giorno! La seconda indicazione riguarda quelle azioni che, invece, sono di OSTACOLO alla gestione delle emozioni da Coronavirus:

1) NEGARLE: se il Coronavirus ti lascia completamente indifferente, prova a chiederti se non ci sia qualcosa, in questa fase, che invece ti suscita un’emozione così intensa da doverla negare, magari per il timore di ciò che potrebbe succedere ammettendo di provarla (ad es. l’ansia per le misure di sicurezza da adottare quando inizierà la fase 2).

2) CONTROLLARLE: se ti ritrovi spesso a pensare che a te non è concesso esprimere quello che senti, prova a domandarti se, a impedirti di lasciarti andare, non sia il timore di ciò che potrebbe accadere se permettessi alle emozioni di “fluire” (ad es. un pianto liberatorio pensando alla fine del lockdown quando questo avverrà).

3) NASCONDERLE: se ti succede di far finta di star bene anche di fronte a persone fidate, prova a chiederti se tu non abbia un timore legato al pensiero di dire come ti senti veramente (ad es. il timore di essere giudicato/a per la rabbia di non poter riprendere il tuo lavoro già a inizio maggio). Generalmente ciascuno di noi utilizza in modo prevalente una di queste modalità.

Può essere però che tu ti accorga che alcune emozioni tendi a negarle, altre a controllarle ed altre ancora a nasconderle: in questo caso puoi associare ciascuna emozione ad un ostacolo e, successivamente, trasformare gli ostacoli in permessi.

Ad esempio, se stai nascondendo la rabbia per paura di essere considerata esagerata, puoi trasformare questo ostacolo in un permesso con parole come “Io posso esprimere la mia rabbia” e “Io sono ok anche quando mi arrabbio”.

Voglio concludere questo articolo con un esempio concreto, in cui ti risulti evidente la differenza tra gestire e ostacolare le emozioni.

Per fare questo ti chiedo di tornare per un momento con la memoria all’inizio dell’emergenza, quando ci hanno detto che per un po’ non avremmo potuto incontrare vis à vis le persone a noi care.

Immagina ora due persone che, di fronte a questa comunicazione, hanno reagito entrambe con tristezza ma che, alla fine, hanno preso due decisioni completamente diverse: la prima ha usato le videochiamate per mantenersi in contatto con parenti ed amici, la seconda, invece, si è isolata completamente.

Quello che le differenzia è la gestione della tristezza. La prima si è data il permesso di riconoscerla, sentirla ed esprimerla, magari con un pianto liberatorio; questo le ha consentito di trasformare i pensieri negativi in pensieri propositivi, con i quali ha trovato una soluzione per non rinunciare completamente al suo desiderio anche durante il lockdown.


La seconda, invece, ha deciso di nascondere la tristezza, innescando una spirale di pensieri ed emozioni negativi dovuti alla solitudine.

Per concludere, desidero lasciarti con questo messaggio: più ti allenerai ad accogliere amorevolmente le tue emozioni, più i tuoi pensieri diventeranno fiduciosi, più le tue azioni saranno costruttive e questa fase di passaggio ti sembrerà più leggera!

Non perderti il prossimo articolo: troverai gli strumenti psicologici più efficaci per affrontare al meglio la fase 2!


 

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