FAQ
Qual è la differenza tra psicologo, psicoterapeuta, psichiatra e counselor?
Lo psicologo è un professionista laureato in Psicologia, abilitato alla professione in seguito al superamento dell’Esame di Stato e all’iscrizione all’Albo. Si occupa principalmente di attività di prevenzione e di promozione del benessere psicologico, di valutazioni diagnostiche mediante test e di percorsi di consulenza e di sostegno in situazioni di crisi. Non può prescrivere farmaci.
Lo psicoterapeuta è uno psicologo o, più raramente, un medico, con una specializzazione post - laurea in Psicoterapia. Oltre a tutte le attività di competenza dello psicologo, si occupa anche di diagnosi e trattamento dei disturbi mentali, attraverso percorsi di terapia finalizzati ad un cambiamento profondo della persona. Se non è medico, non può prescrivere farmaci.
Lo psichiatra è un professionista laureato in Medicina e Chirurgia, con una specializzazione in Psichiatria. Si occupa principalmente di diagnosi dei disturbi mentali e può prescrivere farmaci.
Il counselor ha frequentato un corso triennale in ambito psicologico. Si occupa soprattutto di attività finalizzate a potenziare le risorse già presenti nella persona. Non può prescrivere farmaci.
Quando andare da uno psicoterapeuta?
C’è un pregiudizio ancora oggi piuttosto radicato per il quale è necessario essere “matti” per andare dallo psicoterapeuta. Questo non è assolutamente vero!
Gli ambiti di intervento di un terapeuta, infatti, sono numerosi e solo una parte riguarda la patologia mentale.
Se ti ritrovi in una o più di queste situazioni, prova a prendere in considerazione l’idea di rivolgerti ad uno psicoterapeuta.
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Il supporto delle persone a te vicine non è sufficiente per superare la situazione problematica che stai vivendo.
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Un momento critico sta scuotendo la tua serenità e ti sembra di non riuscire più a vivere come prima (ad es. una relazione affettiva “in bilico”, una separazione o un divorzio, una malattia, un lutto).
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Un cambiamento importante della tua vita sta generando in te rabbia, tristezza, sensi di colpa, vergogna o sintomi fisici inusuali (ad es. una gravidanza, un trasloco, un cambiamento lavorativo, una notizia inaspettata).
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Una sensazione di solitudine ed impotenza ti sta impendendo di relazionarti con gli altri.
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Ti sei accorto che l’ansia ti impedisce di raggiungere i tuoi obiettivi (ad es. sostenere gli esami all’Università, andare ad un colloquio di lavoro ecc.).
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Senti di avere l’umore a terra, al punto da far fatica a fare qualsiasi cosa.
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Non riesci più a relazionarti con tuo/a figlio/a e non sai come fare per farti ascoltare.
Come funziona il primo appuntamento con lo psicoterapeuta?
Il primo appuntamento è un incontro tra due persone.
Durante questa prima ora di conoscenza reciproca vi è innanzitutto uno scambio verbale di informazioni: la persona può iniziare a parlare di sé, decidendo liberamente i contenuti da dire, mentre il terapeuta, una volta compreso se il problema presentato è di sua competenza, fornisce alcune indicazioni sulle modalità con cui si svolge un percorso terapeutico, rendendosi disponibile a rispondere ad eventuali richieste e curiosità.
La comunicazione, tuttavia, avviene anche attraverso la postura, i gesti, il tono di voce, i silenzi: questo aspetto non verbale è molto importante, perché influisce sul clima che si viene a creare tra la persona ed il terapeuta e sulla percezione di fiducia reciproca.
Un clima di non giudizio, accoglienza e rispetto è alla base della costruzione di una sana relazione terapeutica.
Quanto dura una psicoterapia?
Spesso le persone che incontro in studio mi pongono questa domanda.
La mia risposta è che non è possibile definirlo a priori, perché le variabili che determinano la durata di una terapia sono molte.
Eccone alcune: le caratteristiche soggettive della persona, il tipo di disturbo e la sua gravità, gli obiettivi desiderati, l’atteggiamento dell’ambiente familiare nei confronti della terapia, gli eventi di vita che possono accadere durante il percorso, la disponibilità economica e di tempo.
Se, dunque, non è possibile stabilire quante sedute sono necessarie per ottenere gli obiettivi prefissati, è invece sempre possibile per la persona monitorare il proprio percorso assieme al terapeuta, dedicando una seduta ad osservare i risultati raggiunti fino a quel momento e quelli per i quali c'è ancora strada da percorrere.
Che differenza c’è tra consulenza psicologica e psicoterapia?
Ciò che più differenzia queste due tipologie di intervento sono gli obiettivi.
Nella consulenza psicologica il terapeuta si pone come obiettivo principale quello di fornire informazioni e indicazioni utili alla persona per affrontare concretamente il problema che sta vivendo, che generalmente è circoscritto e ben delineato.
Al termine degli incontri, la persona può decidere di fermarsi oppure di proseguire con un percorso terapeutico, per approfondire la conoscenza di sé.
Gli obiettivi di una psicoterapia, invece, sono più articolati e riguardano principalmente la guarigione dai sintomi che affliggono la persona, la comprensione dell’origine del proprio malessere ed infine il cambiamento, visto come la possibilità di ripensare la propria vita da una nuova prospettiva, che tenga conto dei propri bisogni e desideri.